Che vuol dire “Versi di luce”... La prima cosa che viene in mente è che la fotografia è null'altro che scrivere con la luce...
Parafrasando Garcia Lorca, che parlava della poesia, otteniamo, una perfetta definizione della fotografia: “Fotografare è una necessità e un dovere di chi si sente fotografo. Dare voce alle cose, alle emozioni che in qualsiasi momento entrano nell’animo del cuore fra colori e suoni o in una stanza vuota, scatta quella determinata sensazione di vedere quel che non c‘è. Ecco che si capisce che la fotografia cerca Amanti e non seguaci”.
Un lavoro iniziato nel 2010, e probabilmente che non finirà mai, dato che ogni ricerca per me porta sempre una chiave di avvicinamento tramite delle parole. Questa è la seconda versione, nata rivedendo la prima del 2012 e integrando altri lavori fatti fino alla fine di questo 2023. “Versi di luce” narra di testi e di sensazioni che nascono tra fotografo e soggetto nel proporsi nella narrazione dell'immagine che scaturisce dal lavoro in comune sul testo.
Lavoro comune sì, perché questo non è solo un mio lavoro, non è solo il lavoro delle persone che hanno dato corpo alle singole immagini, ma è il lavoro congiunto di chi ha cercato di narrare una propria situazione, un proprio io, e il lavoro di chi raccoglie e trasferisce queste emozioni.