Guarda il video "Sfere private" su youtube

Tratto dall'introduzione alla mostra:

Tra i doni ricevuti dall'artista da amicə e conoscenti, in questa dimensione amplificata in cui l'amore individuale si fa corale e pluriversale, vi è quello estremamente intimo della trasmissione del suono del proprio piacere, registrato da ognuna in un atto di autoerotismo o consensualmente durante un amplesso. Questi file ricevuti, mixati insieme su una base di musica elettronica sperimentale a firma di Matteo Pendenza, danno ritmo al movimento del corpo di Giorgia Lolli; o, meglio, dei corpi. Qui lo sforzo e la capacità della danzatrice sono stati quelli di rappresentare la molteplicità delle unioni in un unico tessuto carnale: il movimento d'amore che lei interpreta non è quello di una persona sola ma di tutte contemporaneamente e attraverso il proprio corpo.
Si arriva così, verso il termine del percorso espositivo, al momento catartico più esplicito di tutti nella rappresentazione della definitiva rottura del dualismo. L'amore di per sé non è binario perché semplicemente non è un concetto chiuso: non sono due o più persone che si incontrano ma è la fusione in sé dell'altra, della altra e di tutto ciò che di interiorizzato vi è intorno, come la vita e la città che scorrono alle spalle di Lolli.
L'amore si espande, l'amore accoglie, l'amore in sé trattiene persone, cose, animali, vegetali, visioni, percezioni e ciò che ha lo dona; l'amore è smarginato, non si limita nel confine di un corpo ma appartiene e trasmette, fluido; l'amore non ha una linea de-finita ma come spuma del mare sulla sabbia perde nettezza e non solo si fonde con l'altra, ma altro diventa.

Torna alla pagina delle ricerche